giovedì 18 aprile 2013

Cinemacorsaro Mostre: Petrolio di Xavier Bueno




Alla Centrale Montemartini, uno dei più suggestivi siti d’archeologia industriale d’Italia, è stata inagurata ieri sera la mostra Petrolio, grande dipinto ad acrilico su tavola di oltre sette metri di lunghezza per poco meno di tre in altezza realizzato dal maestro spagnolo naturalizzato italiano Xavier Bueno (Vera de Bidasoa, 1915 - Fiesole, 1979).
La mostra, promossa da Roma Capitale, assessorato alle Politiche culturali e Centro Storico-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Energy Trading International Spa, con la cura di Tommaso Strinati e i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, porta alla luce un'opera praticamente inedita e un pittore di estrema raffinatezza, poco noto al pubblico delle grandi mostre d'arte.
L'opera racconta la filiera produttiva del petrolio: dalla localizzazione del sito alla costruzione dei pozzi, dall'estrazione alla raffinazione. 
Commissionata per una grande esposizione dell’energia o dell’industria del commercio energetico, in continuità con le grandi mostre internazionali industriali tipiche della cultura degli anni venti e trenta come fu quella a Roma nel 1953 all’Eur. Davanti all’opera pare quasi di percepire la fatica degli operai indaffarati con le trivelle intrise di grasso.
Le figure in primo piano, il chimico all’estrema destra, il giovane nel lato sinistro e le due figure di giovani direttori al centro sembrano quasi di matrice classico-quattrocentesca.
Il monocromatismo che pervade tutta l’opera su toni di grigio ricorda seppur con le debite differenze la Guernica di Picasso del 1937.
Far amalgamare quest’opera in un contesto cosi fortemente caratterizzato come quello della Sala Caldaie della centrale Montemartini non non era compito facile. 
Invece fra le sculture dell’antichità classica e la colossale caldaia a vapore l’opera trova la sua collocazione ideale.
Questo grazie all’allestimento progettato appositamente da Laura Inglese (architetto e scenografa, diplomata presso il Centro Sperimentale di Cinematografia), che dona all’opera una certa “leggerezza” a fronte della maestosità dell’opera e consente di apprezzarne a pieno le peculiarità.
Si tratta di una struttura autoportante, in legno, ferro e acciaio, ideata in sinergia con la Direttrice del Museo Montemartini, Emilia Talamo. Una mostra assolutamente da non perdere, 
in esposizione fino al 29 settembre 2013.

giovedì 11 aprile 2013

Ernest e Celestine


Nello splendido scenario dell’Ambasciata di Francia è stato presentato in anteprima per la stampa, il film d’animazione Ernest e Celestine di Stéphane Aubier, Vincent Patar, Benjamin Renner. Il film sceneggiato in maniera magistrale dal grande scrittore francese Daniel Pennac ha ottenuto a Cannes 65 una menzione speciale nella sezione Quinzaine des Réalisateurs. La voce dell’orso Ernest è stata affidata a Claudio Bisio, mentre la topolina Celestine ha la voce di Alba Rohrwacher. Tratta dalla serie illustrata di libri per bambini dell’autrice belga Gabrielle Vincent, la storia narra dell’amicizia apparentemente impossibile tra Ernest e Celestine. Rappresentanti di due mondi diversi e contrari, separati anche “geograficamente” (i topolini nella propria dimensione sotterranea abitano il sottosuolo, gli orsi invece vivono alla luce del giorno) i due protagonisti combattono i pregiudizi di razza che vogliono gli orsi cattivi e famelici e i topi dispettosi e fastidiosi. La prima scena del film è, infatti, incentrata nell’insegnare ai piccoli topolini ad avere paura degli orsi cattivi, ed è proprio la paura uno dei temi dominanti del film. Come ha spiegato Daniel Pennac, (presente in conferenza stampa insieme a Claudio Bisio): “La paura è una delle passioni della mia vita. Perchè da scrittore è interessante pensare che le cose peggiori che succedono derivino unicamente da quella. M’interessa sempre la paura come la passione. Io, però, non voglio mai dare dei messaggi, voglio essere me stesso, detesterei un film o un romanzo che si proponesse di demandare un semplice messaggio, perché vuol dire che non è un’opera d’arte”. Questa paura dell’altro viene nel film subito annientata dalla tenera e sincera amicizia fra Ernest e Celestine che dopo rocambolesche avventure riescono con spontaneità ad avvicinare le due comunità dimostrando nei fatti una coabitazione possibile. Quest’opera si regge sulla bellezza della pittura ad acquarello che incanta per l’apparente semplicità e su una sceneggiatura delicata ma piena di contrasti che Pennac ha portato sullo schermo con passione. Lo scrittore francese conosce molto bene le storie di Ernest e Celestine perché le raccontava alla figlia, in una metamorfosi dove lui diveniva orso e la figlia la piccola Celestine. Quest’amore per il lavoro della Vincent si ritrova tutto nella sua sceneggiatura. Da menzionare l’ottima prova di squadra dei giovani registi che sono riusciti nell’intento di suscitare emozioni e sentimenti negli spettatori. La colonna sonora originale, di Vincent Courtois, completa infine, quest’opera, dotandola di una leggerezza sospesa, come ben si evidenzia nella scena del passaggio dall’inverno alla primavera.  Nelle sale italiane dal 20 Dicembre 2012.